31 mag

31052018-P1110925 31052018-P1110929

Oggi io e Filippo ci siamo scattati un ritratto a vicenda con la Graflex.

Il nostro primo scatto in 4×5 pollici.

Se sei abituato al digitale scattare con questa macchina ti tira scemo.

La faccenda è complessa e molto lenta: si vede alla rovescio, sei costretto a riflettere e a mettere in fila operazioni ormai rimosse dal cervello.

Apri l’otturatore, metti a fuoco con lentino su vetro smerigliato, poi chiudi otturatore, misuri la luce, imposti tempi e diaframmi.

Poi inserisci lo chassis, alzi il volet, ti concentri e quando pensi che sia il momento giusto scatti.

Poi riabbassi il volet e speri che sia andato tutto come volevi che andasse.

Prima di sviluppare le due lastre ho chiamato Silvio per capire come estrarle dallo chassis e come trattarle.

Poi le ho caricate nella tank e le ho sviluppate, fissate, lavate e asciugate.

Una volta visto il risultato ho scritto a Silvio e a Mario, nessuno di noi ha capito cosa fosse andato storto.

Che figata non venirci a capo, che magia, che giramento sano di coglioni!

Per consolarmi penso che sia un omaggio a Robert Frank e a Hiroshi Sugimoto.

Ma sono perfettamente consapevole che non è così, sono semplicemente due fotografie toppate in pieno, altroché omaggi!

Ecco a voi  il risultato finale, lamadonna che giramento di culo…

002 4x5 web 001 4x5 web

Per festeggiare la disfatta ho deciso di bermi del vino bianco abruzzese.

E da mezzo sbronzo non vedo l’ora che arrivi domani per riprovare a complicarmi l’esistenza.

Anal rulez!